1. Santi e Immacolati davanti al Signore

Testi: Gen 3,9-15.20 Ef. 1,3-6,11-12 Lc 1,26-38.

Ci ritroviamo quest’oggi in un’area della città di Lugano in cui ci possiamo considerare come gli eredi spirituali di quelle monache agostiniane che qui avevano il loro monastero passando, per secoli in questa città, una vita nella preghiera, nella contemplazione e nella pratica delle opere di carità nei confronti della cittadinanza.
Questa eredità è stata raccolta, dopo l’incameramento di questi beni da parte dello Stato, dalla Confraternita dell’Immacolata, che ha riscattato quest’area, costruito questa chiesa e, in occasione dell’Anno Mariano, ha preso l’iniziativa di restaurarla.
Non ci troviamo certo in un luogo comune, ma profondamente marcato dalla fede cristiana, e ci ritroviamo per una delle feste più care al popolo cristiano, quella dell’Immacolata Concezione, per riaffermare la nostra volontà di fede, di riscoprire la nostra adesione al Signore e la nostra devozione alla Madonna che oggi celebriamo secondo il mistero della sua vita, cioè il fatto di essere stata preservata dal peccato originale.
Se vogliamo capire il significato di questa festa dobbiamo rileggere il testo della lettera di San Paolo agli Efesini: un testo sul quale è facile sorvolare senza capirne la profondità. <<Fratelli, benedetto sia Dio Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo>>: il Padre che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale dandoci Cristo, che è il Figlio incarnato nella storia. <<In nome di Cristo, il Padre ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi>>. (Ef 1, 4-5)
Siamo stati voluti, scelti, pensati, amati dal Padre attraverso Cristo in cui tutte le cose sono state fatte”, afferma nel prologo del suo Vangelo San Giovanni; siamo stati voluti, amati personalmente, ognuno di noi; non siamo una massa di gente, ma persone precise, volute, amate, suscitate alla vita.
<<In lui ci ha scelti e prima della creazione del mondo>> significa che siamo radicati in Dio prima ancora della creazione del mondo, prima della nascita corporale. Noi siamo dentro il Mistero di Dio in modo profondissimo fin dall’eternità. E questo ci dà la misura della nostra dignità umana, dell’amore e dell’affetto che il Signore ha avuto da sempre, prima ancora della creazione del mondo, per la nostra persona che porta un nome, che ha un’identità, un volto, una storia, una vocazione.
Apparteniamo a Dio da sempre, non siamo il risultato di un caso semplicemente biologico, ma siamo il frutto di un amore di Dio che ci ha accolti individualmente prima ancora che avvenisse la creazione del mondo.
In Lui ci ha scelti <<per essere santi e immacolati davanti a Lui>>: questa é la radice della Festa e del Mistero dell’Immacolata Concezione.
La Madonna, Maria di Nazareth, è l’unica persona nella quale questo piano di Dio si è realizzato completamente. È una persona che è nata corporalmente nella storia, come noi, per essere santa, e, essendo immacolata, preservata dal peccato originale.
Nella Madonna si è ripetuto quello che è avvenuto per i progenitori Adamo ed Eva, che non sono nati da uomo, sono stati creati direttamente da Dio santi e immacolati.
Ma il peccato di origine ha sconvolto questo piano del Signore di parteciparsi, di dare a noi la stessa Sua esistenza, il Suo stesso esistere nel tempo e nella storia. Il peccato originale ha reso l’uomo peccatore.
La Madonna è l’unica persona in cui Dio ha voluto realizzare questo Suo piano originario, che è dentro nel cuore e nella mente, nell’affetto di Dio fin dall’eternità, prima ancora della creazione del mondo.
Se riuscissimo, anche solo per un istante, a capire questa paternità profonda, ricca di affetto di Dio nei nostri confronti, è come se acquistassimo una coscienza di noi stessi più grande, un rispetto per le nostre persone, per il nostro destino, per le altre persone molto più grande, perché ci accorgeremmo di appartenere a Dio prima della creazione del mondo.
Questo é il Mistero di Dio manifestato nei nostri confronti, che avvolge tutto il nostro vivere, che consiste poi nel nostro tentativo di capirlo, di vivere nella nostra persona questo progetto di Dio su di noi, che ci ha voluti per essere santi e immacolati e totalmente rivolti a Lui, così come le Monache agostiniane hanno tentato di fare vivendo in modo santo totalmente rivolte al Signore, quasi immacolate.
Maria è l’unica persona che é stata sottratta al destino provocato dalla libertà di Adamo ed Eva che, dice il primo testo, hanno disobbedito.
<<Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?>> È stato un peccato attraverso il quale l’uomo ha cercato di sottrarsi a questo piano di Dio, si é dimenticato di essere radicato nel Mistero di Dio fin dall’Eternità per diventare autonomo e gestire in modo indipendente la propria vita.
E anche noi abbiamo continuamente questa tentazione e questa inclinazione a gestire noi, in modo autonomo, la nostra vita, i nostri rapporti, la nostra famiglia, la nostra professione, non più consapevoli del legame che ci unisce a Colui che ci ha pensati, amati e creati prima della fondazione del mondo.
La Madonna, Maria di Nazareth, ha collaborato alla restaurazione del piano di Dio; anche noi abbiamo restaurato questa chiesa, riparato qualcosa che era caduco. La Madonna ha collaborato al rinnovo del Piano di Dio in Cristo, che è morto ed è risorto, per salvarci da questa tragedia che ci ha separati da Dio, attraverso la sua obbedienza. Ha collaborato al perdono della disobbedienza di Adamo ed Eva, che si sono sottratti nelle loro intelligenze e nella loro libertà al piano di Dio, commettendo il peccato originale, che ci é trasmesso, direi, in modo ereditario, così come i figli portano in loro stessi le tracce dei loro genitori.
Gesù Cristo attraverso il suo sacrificio personale sulla Croce e attraverso la Risurrezione ha restaurato questo piano iniziale di Dio. Ed per questo che da sempre la Chiesa ha venerato la Madonna, perché ha visto e compreso in Lei il modello di quello che noi dobbiamo compiere nella vita.
Abbiamo bisogno continuamente di restaurare la nostra esistenza e c’è sempre tempo per questa impresa. Non é certo l’età quella che ci può impedire di cambiare il cuore e la mente. Il Signore ci dà la possibilità in ogni tempo di cambiare. E se ci riuniamo oggi per inaugurare questo fatto materiale del restauro di una chiesa dedicata alla Madonna Immacolata, di una chiesa che ha la sua origine in un Monastero di donne che hanno scelto la vita contemplativa, nella carità e nella verginità consacrata, è per tentare anche noi di pensare che il Signore ci cambia in ogni tempo.
Cogliamo questo insegnamento di Maria, la Madre del Signore, perché ci è proposta come modello di esistenza, non perché siamo chiamati a fare le stesse cose, ma perché con Lei siamo invitati a dire il nostro “sì” al Signore, a dare la nostra vita un profondo significato di obbedienza, perché il male entra in noi come é entrato nei progenitori, attraverso l’orgoglio e la disobbedienza a Dio.
Disobbedire a Dio vuol dire gestire la propria vita come se non appartenessimo al Padre fin dall’eternità; è come se non ci accorgessimo di essere stati scelti, voluti prima della creazione del mondo per essere santi. Santi vuol dire pieni di fede e immacolati davanti a Lui.